VALERIO D'ADDARIO: IL MERCATO E' CHIUSO





Vice presidente Valerio D’Addario, quali sono i motivi del rinnovo del contratto con Dionigi?
«Molteplici. Ha ottenuto buoni risultati, la squadra lo segue e poi sa gestire ogni tipo di situazione. Poi si fa rispettare, senza mai mancare di rispetto. Ha caratteristiche umane che soddisfano il nostro modo di vedere le cose. Dionigi può davvero diventare un pilastro della nostra progettualità».
Cosa si prevede negli ultimi giorni di mercato?
«In entrata credo nulla. Non è solo una mia convinzione, ma anche quella del tecnico. Con lui c’è un confronto costante e profondo. Il Taranto va bene così. E poi voglio dire una cosa…»
Cosa?
«Contesto chi afferma che il Taranto non abbia fatto mercato. Aver riportato Girardi, Sosa, Coly e Sciaudone in rossoblù ha comportato uno sforzo economico. Purtroppo il calcio attraversa una situazione drammatica e noi non vogliamo compiere passi falsi. Non vogliamo rincorrere certe spese folli come hanno fatto a Spezia o Barletta».
Qualcosa dovrà avvenire in uscita…
«Ci sono giocatori che non rientrano nei piani tecnici, ma sono anche mentalmente proiettato ad una loro permanenza. Posso dire che i cosiddetti “indesiderati” sono stati trattati con il massimo rispetto e conoscono le nostre strategie. Aspettiamo gli ultimi giorni».
Riepiloghiamo: chi è sul mercato?
«Barasso, Rizzi, Ferraro, Taulo e Berg. Scarpa è passato alla Paganese in prestito con diritto di riscatto in caso di promozione dei campani. Ci sono delle trattative in ballo, ma sono operazioni complesse. Poi ci sono i giovani che faranno un percorso particolare di carattere tecnico con l’allenatore».
Tra questi c’è il brasiliano Moreira.
«Resta con noi. E’ un difensore mancino di qualità che sa giostrare in una difesa  a tre ed è stato scoperto da Angeloni. Spetta a Dionigi trarre una valutazione. E’ sicuramente un elemento di prospettiva».
Ribadisce il fatto che in attacco non ci sia bisogno di un altro innesto?
«Assolutamente sì. Conosco Girardi e Guazzo. So quello che possono dare.  Se motivati al punto giusto, possono offrire anche un contributo superiore alle loro potenzialità. Poi penso ai miglioramenti di Rantier e Chiaretti. Il Taranto non sarà composto da fenomeni, ma abbiamo tanti ragazzi che danno l’anima e che si allenano sempre al massimo. Gli stimoli possono fare la differenza in un campionato come quello di Prima Divisione».
Quindi il Taranto non si nasconde. Vuole essere protagonista…
«Non c’è bisogno di nascondersi. Se siamo quelli degli ultimi sei mesi scorsi, ci possiamo davvero divertire. E’ giusto dare fiducia a questo gruppo e sperare di avere un briciolo di fortuna in più».
Capitolo card e abbonamenti. Deluso dalla risposta dei tifosi?
«Più che deluso, sono dispiaciuto. Non voglio fare polemica, ma i numeri parlano chiaro. Dispiace sentire tanti discorsi a cui non seguono i fatti. Non sentirsi accompagnati in questo percorso. Basterebbe guardarsi indietro per capire a che punto siamo ora».
Come va il progetto “Un sogno che che cavalca un sogno”?
«Le indicazioni sono molto positive, considerando che l’esborso è maggiore anche se rateizzato. Il tessuto imprenditoriale tarantino ha risposto in modo soddisfacente».
Capitolo penalizzazione: convinto della strategia attuata dalla società di non difendersi?
«Difficile difendersi quando non si è commessa nessuna irregolarità. Diciamo che i soldi necessari per pagare gli avvocati specializzati, che non erano pochi,  sono serviti a costruire le foresterie per i nostri giovani. Ma sul punto sarà più esaustivo il presidente D’Addario quando avrà la possibilità di rilasciare delle dichiarazioni».